sabato 13 ottobre 2018

Gli equilibrismi dell'ansia


L’ansia e lo stomaco sono direttamente collegati e lavorano a stretto contatto con la testa e il cervello (o con ciò che ne rimane). Sbalzi di umore, paura, curiosità, felicità (poca e a momenti come cantava Tonino Carotone), si mischiano in uno stato che James Bond definirebbe “agitato non mescolato”. Un insieme di sensazioni che ti fanno perdere un po’ la direzione del vento (come non citare “ho perduto la tramontana del buon Pettenati che, a quanto pare, è ottima colonna sonora per questo mio “breve” scritto). 
Mi è stato chiesto come mi sento. Bene, ma non benissimo... fuori rotta.
È come risvegliarsi in un mondo diverso, dove tutto è nuovo: usanze, credo, politiche... affascinante, ma io sono per il buon vecchio “pantano” ho le mie abitudini, le mie routine, le mie (poche) certezze. Il mio non è un cervello in cerca di fuga. Il mio è un cervello che si trova bene se posizionato comodamente tra comodo guanciali. Un tempo vivevo diversamente, magari allo sbaraglio, oggi sento il bisogno di un pizzico di serenità in più. Non c’entrano, badate bene, le “pene d’amore perduto” certo anche quelle influiscono e destabilizzano, ma tutto prima o poi si sistema. “Soffia! Soffia! Respira, lascia andare e ritrova te stesso”
Facile a dirlo: quando uno è un disordinato cronico, non sai mai dove cercare il tuo io. 
Io dico che il mio io non si trova più: la ha bevuto James Bond.
Ora devo trovare un nuovo me che mi piaccia e devo dire che quel che ho visto e vissuto negli ultimi tempi, non mi è piaciuto. E poi non ho tempo. Potessi essere in pensione allora forse si, potrei ricercarmi con calma, ma anche quella di una pensione è al momento un sogno utopico lontano dall’essere realizzato. E quindi? Quindi nell’attesa andrà in onda una versione due punto zero di un me stesso che non mi piace più di tanto e che riproverà a ritrovare un giusto equilibrio
Lasciatemi però dire una cosa: se volevo fare l’equilibrista avrei studiato arte circense. Ma a quel punto nessuno avrebbe permesso di farmi camminare in bilico su una corda alta da terra: troppo pericoloso. Io sarei stato Il pagliaccio perché questo è quello che, forse, so fare meglio. Buona sorte signore e signori, e domani al circo speriamo di aver trovato nuovi equilibri. Nel frattempo. Musica! Pappapparapappappara suoni l’orchestra che lo spettacolo va in scena anche domani e se oggi ero
Un cocktail Martini, domani chissà...

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