venerdì 30 giugno 2006

Sono un bloggatore "snaturato"

Dico io, ma possibile che la mia memoria sia così labile? Ma che razza di bloggatore sono se nemmeno ricordo la data di "compleanno" di questo spazio?


Il 21 giugno 2005 inauguravo questo Blog che ora ha praticamente compiuto un anno... sembra ieri (e volendo continuare con i luoghi comuni: Ahhhh come passa il tempo!... Oggi qui domani la.... mi ricordo che una volta avevo i capelli e via dicendo).


Oltre un anno di cavolate, di vignette, di "diari", di racconti e via dicendo... Insomma ora siete autorizzati a dire: "Ma il Tarlo non ha proprio nulla di meglio da fare?"


Scherzi a parte: desidero ringraziare tutti gli amici che sono passati di qui e che (spero) continuino ad aver voglia di commentare le mie facezie scherzando assieme a me.


Tarlo


mercoledì 28 giugno 2006

A che bell'ò cafè (ovvero lettera aperta ai baristi di uno stabilimento balneare romagnolo)

Miei cari gestori, permettetemi di citare le parole di Massimo Bubola e Fabrizio De André che nella canzone "Don Raffaè" recitavano:


"...A che bell'ò cafè
pure in carcere 'o sanno fa
co' à ricetta ch'à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà ..." (*)


Ho provato in tutti i modi e in tutte le maniere a rendere bevibile il vostro caffè...senza successo. L'ho chiesto shakerato, corretto, liscio, caldo, freddo, tiepido, zuccherato, mielato.... nulla il caffè, purtroppo, resta imbevibile. Convinto del fatto che a volte anche un cattivo caffè possa trasformare una giornata in una giornataccia affermo che non mi arrenderò: con il naturale sprezzo del pericolo e con atti eroici continuerò  a sorbire quella scura e orribile bevanda che voi chiamate caffè... anche perchè quello degli stabilimenti vicini, lo ammetto tristemente, è peggiore del vostro.


Firmato: Un vostro cliente... "anonimo" .



(*) Don Raffaè è  una canzone di Massimo Bubola e Fabrizio De Andrè © 1990 Aventi Diritto

lunedì 26 giugno 2006

Codyallen Richiede e noi accontentiamo ;-)

Praticamente ho gia detto tutto nel "titolo" di questo post... Cody ha richiesto, Cody è stato accontentato.... I non romagnoli sappiano che dalle nostre parti esiste davvero la Valle della Canna.



Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

giovedì 22 giugno 2006

I Grandi quesiti (irrisolti) del Tarlo -seconda puntata-

Altri dubbi atroci che attanagliano la mia fragile mente...


Perche i trentatrè trentini entrarono in Trento tutti e trentatrè trotterellando? Non potevano tranquillamente camminare e soprattutto perchè erano in trentatrè e non trentaquattro o sessantasette?


Per quale motivo "Se son rose fioriranno"? Se son Gladioli che accade?


L'Eufrate è davvero un fiume o è anche un frate Europeo?


Aiutatemi perchè continuo a non dormirci la notte e come dice il saggio: "La notte è piccola per noi, trooppo piccolinaaaaaaa"


martedì 20 giugno 2006

I "vulcviperiani" sono tra noi (ovvero: Serp Trek puntata numero sei)

Come in Star Trek, anche nella nostra saga, abbiamo un essere che utilizza una sua personalissima logica e pare essere privo di sentimenti. I vulcaniani, così come per i vulcviperiani di Serp Trek, si lasciano andare solo ogni sette anni... Riuscirà quindi Poppa a conquistare il cuore del freddo serpente con le orecchie a punta? Come dice il proverbio: "se son rose fioriranno". 



Arthur Serpis ©1996-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

venerdì 16 giugno 2006

I Grandi quesiti (irrisolti) del Tarlo -prima puntata-

Per la serie "I grandi quesiti (irrisolti) del Tarlo, vi propongo una domanda simile a quella dell'attaccante offensivo per intenderci. Sono certo che grazie alle vostre risposte, sarò in grado di migliorare il mio livello culturale e magari, un giorno non lontano e grazie ai vostri suggerimenti, potrò anche partecipare ad un telequiz...


Domanda:  Perchè un quadro si chiama quadro anche quando quadro non è? E se non è quadro ed è, che so io... rettangolare perchè non trovargli un nome più adatto tipo che so... rettangolo tinto? Un quadro può essere triangolare? E se un opera viene dipinta su una tela triangolare verrà chiamata quadro ugualmente?


Aiutatemi, non ci dormo la notte....


Tarlo

martedì 13 giugno 2006

Anticipiamo i tempi....

Vacanze: ancora qualche giorno e molti di voi dovranno decidere dove passare il meritato periodo di riposo annuale... almeno in via teorica. Per una volta desidero  anticipare "Studio Aperto" (il telegiornale di Italia 1. nda) proponendovi un "servizio" riguardante i classici problemi e imprevisti che potreste incontrare con prenotazioni, alberghi e agenzie di viaggio.  Con questo servizio che mira a mettervi in allerta, sono (quasi) certo di aver reso un pubblico servizio alla comunità...


 


Arthur Serpis © 1995/2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

lunedì 12 giugno 2006

Ragionamento Mondiale

Ascolto una telecronaca di una partita del mondiale e al momento di un cambio scopro che esistono "attaccanti offensivi".


Ora mi chiedo: "Un attaccante offensivo è un giocatore che offende in suoi avversari?"



Tarlo

venerdì 9 giugno 2006

Impero di Tarlonia: Quarantunesimo Anno - il tempo delle sagre paesane

9 giugno, quarantunesimo anno dell'impero di Tarlonia


I festeggiamenti del quarantunesimo anno dalla rinascita dell'impero erano in corso...in verità erano oltre quarant'anni che si festeggiava senza sosta e i popolani non ne potevano più: fingersi allegri e spensierati era davvero usurante. Così si festeggiava silenziosamente facendo scoppiare al massimo sacchetti di carta pieni d'aria o quelle palline di plastica tipiche degli imballaggi poichè, fuochi d'artificio petardi rendevano nervose le auree orecchie imperiali e i costi per l'ingaggio delle tipiche orchestre di liscio con relative danze e la presenza di "sciucaren" avevano ormai prosciugato le casse dell'impero. L'imperatore aveva imposto che il popolo offrisse all'amato despota, Bacco, Tabacco e Venere ma a causa di un errore di battitura dell'amministratore imperiale, nel bando venne riportato che l'imperatore avrebbe ben gradito Tacco, Colbacco e Veneree.


Fu così che i calzolai imperiali si impegnarono per offrire  al sovrano centocinquantacinquemila paia di scarpe e stivali con tacco enorme, i cappellai un milioneottocentosettantamila colbacchi (nonostante ai più fosse nota la passione dell'imperatore per le coppole e i cappelli da cow-boy) e i medici di corte si impegnarono per scoprire nuove malattie veneree da offrire al loro signore e padrone.


Il tutto venne portato dinnanzi all'imperial trono e il sovrano ebbe un moto di commozione e felice della imperitura fedeltà del suo popolo decretò nuove tasse.


Fine prima (e per decreto imperiale) e ultima puntata


Tarlo

giovedì 8 giugno 2006

Serp Trek quinta puntata

Prima o poi mi rimetterò al "lavoro" e riprenderò a disegnare e magari lavorerò ad una "seconda stagione" di Serp Trek (e chissà che, come auspica Codyallen, non si tratti di una "next generation"). Nel frattempo ecco a voi la quinta puntata di questo serial serpentifero. Buona lettura.



Arthur Serpis ©1996-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

lunedì 5 giugno 2006

Passioni e "punti di vista"

C'è ben poco da dire... queste due vignette parlano chiaro no? Al mare l'uomo tende a sfogare l'occhio. Siamo così stupidamente certi che "colei che è intenta ad abbronzarsi" non si accorga di nulla. Sappiatelo: non è così! La nostra compagna sa, nota e vede tutto e a nulla serve nascondersi dietro scurissimi occhiali da sole o dietro ad un ampio giornale... lei sa benissimo che voi, in quel momento, non state leggendo un interessantissimo articolo di Umberto Eco, voi state ammirando "l'articolo steso due ombrelloni più in la". Fingersi offesi dalle accuse di essere "animali adatti a fornire gli umani di salami e prosciutti" proferite dalla vostra compagna servirà solo a peggiorare la situazione. Nulla di meglio quindi di togliersi dalla spiaggia e fiondarsi (e qui veniamo alla seconda vignetta) in un centro commerciale... ogni ulteriore commento è superfluo. Vi basti sapere che ogni capo di abbigliamento necessita di un suo specifico, costosissimo e ingombrantissimo detersivo al quale occorre aggiungere (per ottenere quel bianco che più bianco non si può) l' acchiappacolore, l'acchiappagrigio, il fulminabianco, l'ossigenil, il prendisporc, l'ammorbidente alla spuma di champagna, il decalcificante al caviale e la candeggina al tartufo... non parliamo poi del settore alimentare perchè, come dice la parola stessa, "alimenterei" serie polemiche e visto il mio cronico aumentar di peso,  è bene glissare... Scherzi a parte, tutto questo straparlare serve solo a presentarvi due vecchie vignette di Arthur Serpis che spero possano strapparvi un sorriso.  



Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

sabato 3 giugno 2006

Slovenia

Posso ormai comunicarlo ufficialmente, pur tenendo enormemente alle mie origini romagnole, credo che Asiago, Val di Fassa e la Slovenia siano i miei "rifugi" e le mie "terre d'adozione". Non so come sia ma basta varcare il confine regionale per raggiungere uno di quei luoghi e il mio umore cambia all'istante. Di Asiago e della Val di Fassa conosco tutto: in fondo giro da quelle parti da oltre un "trentacinquennio". La Slovenia invece è una scoperta recente. Il fatto che fino ad oggi non sia mai riuscito a questa terra senza essere accompagnato da una fitta pioggia non ha molta importanza, ma quella è davvero una terra rilassante. I colori e i paesaggi trasmettono romanticismo e serenità... o quasi.


Attraversato il confine, accompagnati ancora da un pallidissimo sole, visitiamo le grotte di Postumia, grotte ormai "morte" che però offrono ancora uno spettacolo naturale di grande emozione. La nostra guida, avvolta in un tabarro di color verde, somigliava parecchio a Giuseppe Verdi e così con voce musicale ha descritto le varie sale delle grotte con sapienza e cuor gentile.  Terminata la visita e dopo aver sbagliato strada almeno 2 volte, finalmente raggiungiamo il lago di Bled. Davvero uno spettacolo impagabile: un panorama mozzafiato.


Ora, in questo narrar geografico, occorre però fare una breve digressione. La leggenda narra che dal primo gennaio 2007, la Slovenia diverrà parte integrante dell'Europa e adotterà la moneta unica abbandonando i Sit Tolarjev... e gia si nota (rispetto a sei mesi fa) un aumento notevole dei prezzi, ma non è di questioni politico economiche o delle scelte di una Nazione di cui voglio parlare bensì dell'italianizzazione di alcuni esercenti. Dopo una splendida gita all'isola del lago e aver suonato la campana dei desideri, raggiungiamo l'albergo dove ci informano che non hanno stanze... La serenità e le emozioni trasmesse da questi splendidi luoghi lasciano naturalmente il posto a un attacco di panico.


"Come non avete stanze, ho prenotato!" - Mi guardano come si guarda un alieno e commentano con un "Sorry..." Il fatto è che sono abituato a stampare anche le cose più assurde, figuriamoci se non stampo una conferma di prenotazione giunta via email, così mostro la prenotazione all'impiegato dell'albergo e miracolosamente si libera una stanza... respiro di sollievo che però non dura molto. All'ora di cena io e "Colei che desidera assaggiare specialità locali" raggiungiamo il ristorante dell'albergo forti della nostra prenotazione a "mezza pensione". Comunichiamo così il numero di stanza al cameriere che ci guarda così come si osserverebbero due "protei" delle grotte di Postumia e ci comunica: "Impossible, no halfboard."


A differenza di "Colei che ha studiato lingue" io non parlo una parola di inglese cosa che dimostrerò senza tema di smentite tra pochissime righe, ma da bravo maschio italico "devo"prendere in pugno la situazione e tentare di risolverla per cui mostro al cameriere il mio sguardo più accigliato e con tono impostato e convinto affermo: "schiusmi, mai prenotascion is ciu nait alfbord!" L'indigeno è poco convinto e con sguardo di sfida e in maniera un poco beffarda replica con un "Impossible."  E che diamine, ho una prenotazione chiara quindi ho ragione da vendere replico con un immediato: "Plìs control email prenotescion". Il cameriere svanisce e io lascio alla reception "colei che nel frattempo sghignazza alle mie spalle" e salgo in stanza a recuperare l'ormai famosa prenotazione stampata.


Scendo le scale sventolando la mia prenotazione mentre vedo la mia compagna di viaggio chiacchierare tranquillamente con il cameriere in linguaggio anglosassone. Non conosco il loro discorrere, ma i morsi della fame iniziano a farsi sentire e sicuro delle mie ragioni, interrompo il loro dialogo esclamando con tono soddisfatto: "Paper songs and the villans sleeps!" (la cui traduzione in via teorica doveva suonare come: carta canta e villan dorme). Il tipo mi ride in faccia e mi accompagna al tavolo offrendoci un aperitivo... Son soddisfatto, ho fatto valere le mie ragioni. Brindo alla mia capacità di farmi capire e "Colei che aveva gia risolto tutto" mi comunica: "Sai, quando ti fai prendere dal panico sei una comica: mentre tu ravanavi nella valigia alla ricerca della prenotazione perduta, il problema era gia stato risolto e si sono scusati per il disagio e l'equivoco... aggiungo che potevi evitare di far finta di tradurre un proverbio popolare: i proverbi differiscono da nazione a nazione e pur avendo significati simili differiscono nell'esposizione... comunque tu hai affermato che " il villano dorme alla canzone della carta" cosa che, probabilmente, non ha alcun significato. Al limite avresti dovuto dir loro "Paper sings and the villans slepps"... Parla italiano cheforse ti capiscono meglio."


Zittisco e mi lascio trasportare dal cibo saporito e piccante e abbandono i dispiaceri linguistici nel fruttato sapore di un buon vino rosso e al termine della cena mi lascerò cullare dal panorama del lago e scivolerò in un sonno ristoratore.


Da questo momento inizierà il "diluvio universale" sul lago le barchette sembrano piccole arche di Noè. Poco da fare, tutto quello che potevamo vedere del lago lo avevamo visto (per fortuna) il giorno prima così dedichiamo la seconda giornata alla cura del corpo (e dello spirito) regalandoci una giornata di massaggi, saune e bagni termali a Dolenskje Toplice. Il week end termina così senza altri incidenti linguistici e sempre sotto una pioggia violenta che terminerà solo a confine varcato, ma pioggia o non pioggia questa terra resta piena di fascino e così prometto di tornarci ancora e ancora e ancora....


Diario di viaggio "il romanzo"

Diario di viaggio: capitolo 1 Giorno prima della partenza. Avere avuto una moglie di un certo tipo, avrebbe dovuto condizionare la vi...