mercoledì 27 dicembre 2006

Riproposta...

Ok, ok, ok... lo so queste vignette, forse, le avete gia viste... ma ho corso tutto il giorno, ho fatto la spesa tutto il giorno, ho nutrito il gatto tutto il giorno e ora... non ci vedo più dalla fame e siccome non ho "fiesta" (e qui spero che la Ford o la Ferrero, visto che ho nominato un loro prodotto mi offrano quanto meno le stesse regalie che la fiat mi ha offerto qualche giorno fa), mica avevo voglia di cercare qualcosa di nuovo... e poi durante le feste anche in tv son tutte repliche... insomma questo è quel che passa oggi il convento tarlico.


Un abbraccio e buona digestione a tutti voi


Attenzione: per vedere la vignetta in formato originale (sicuramente più leggibile e visibile) cliccare sulle vignette 


 



 Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

domenica 24 dicembre 2006

Buon Natale

AUGURI


Un altro grande del fumetto che se ne va...

Apprendo ora che purtroppo si è spento Gino D'Antonio. Per chi non lo conoscesse affermo, senza tema di smentite, che D'Antonio è stato  uno dei padri del fumetto popolare italiano: apprezzatissimo scrittore e disegnatore.


Nato nel 1927 a Milano, il suo nome è legato indubbiamente alla  "Storia del West" recentemente ristampata da "Edizioni IF" Personalmente ricorderò le sue meravigliose sceneggiature in quel piccolo capolavoro di fumetto popolare che è stato Bella e Bronco (che proprio in questi giorni viene riproposto nelle edicole proprio dalle edizioni IF). Alla famiglia e agli amici più cari di Gino D'Antonio vanno le mie più sentite condoglianze e il mio abbraccio affettuoso. Il suo stile mi mancherà molto. 



© Gino D'Antonio/Sergio Bonelli Editore/ Edizioni IF- aventi diritto-

venerdì 22 dicembre 2006

Il Natale si avvicina

Molti di voi hanno gia preparato borse e zaini, magari sci e scarponi e forse alcuni di voi hanno gia raggiunto i luoghi dove si attenderanno i festeggiamenti di questo duemilaesettimo Natale. Io resterò nella mia Romagna "solatia" a festeggiare con sorella, nipote, famiglia e amici. Forse resterò anche presente su web... diciamo che gia mi sento un po' uno "splinderguardiano" dei blog .


Per chi sta per partire, per chi resta, per chi è andato, per chi lavorerà, per chi è in attesa di qualcosa, per chi ha aspettato troppo, per chi sta bene e per chi sta male... insomma per tutti il mio abbraccio più affettuoso e sincero e l'augurio di Buone Feste (poi il Buon Natale cercherò di darlo proprio il 25).


Per festeggiare assieme ecco due vignettine: la prima... insomma si sa: a Natale si fa anche un po' sfoggio di vestiario alla moda, qualcuno di noi magari rinnova un po' il look, le pettinature e così via... il mio serpentello è un po' "retrogrado", ma voi infischiatevene e vestitevi un po' come volete. Nella seconda vignetta un po' di satira "politica"... era il 1995 quando la disegnai, ma le cose mica son poi cambiate più di tanto.... insomma Buone Feste per ora e non badate troppo alla bilancia a quello penserete nell'anno nuovo.


 Attenzione: per vedere la vignetta in formato originale (sicuramente più leggibile e visibile) cliccare sul disegno oppure QUI!



 Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi



 

lunedì 18 dicembre 2006

Senza titolo

Nella vita accade a tutti prima o poi,  di avere delle... "defaiance". A me questa volta, ad esempio, non è venuto in mente il titolo da dare a questo "post". Forse non c'è molto da dire in effetti se non che è stata aggiornata la pagina di Poverazzo Editore che, come sempre, presenta un nuovo libro con questa copertinina (cliccandoci sopra arriverete direttamente al blog di Poverazzo) e che vi propongo queste due vecchie vignette di Arthut Serpis... buona "lettura".



ARTHUR SERPIS


Attenzione: per vedere la vignetta in formato originale (sicuramente più leggibile e visibile) cliccare sul disegno oppure QUI!



l'AUTORE SPERA, VISTA LA PUBBLICITA' GRATUITA, DI OTTENERE REGALIE DAL GRUPPO FIAT




Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi



 

venerdì 15 dicembre 2006

Diario di un Tarlo qualunque: Tempo...

Dedicato ad un'amica appena operata...


***


Cosa accade al tempo in ospedale? Per quale strano motivo, nelle cliniche, ogni minuto dura circa 3600 secondi anzichè i 60 consueti?

Forse gli ospedali sono macchine del tempo, oppure il mio corpo alieno ha rallentato la sua corsa durante la degenza? Il fatto è che il primo giorno di ricovero, bene o male, il tempo passa sempre: qualche visita, le analisi, i parenti che vengono a tirarti su il morale... L'incredibile accade però con l'inizio del  "turno notte".


Ore 21: Cambio di consegne tra infermieri poi, non appena si spengono le luci, tutto si ferma, il tempo rallenta la sua corsa e con un po' di impegno, i degenti  riescono anche a sentire i capelli che cadono.

"La notte è piccola per noi... troppo piccolina" è l'unica canzone

che nell'interminabile notte ospedaliera mi viene in mente e la cosa ha un po' del ridicolo:  canticchio mentalmente più volte augurandomi di prendere sonno, ma più la canticchio più mi sveglio.


Finalmente Morfeo, o chi lo sostituisce nelle cliniche ospedaliere, decide di venire a far visita al paziente concedendogli finalmente, un riposo "ristoratore". Gli occhi si chiudono la mente viene sgombrata da ogni pensiero e.... naturalmente suona il "campanello d'allarme" nella camera a fianco.


Medici e infermieri  corrono, luci che si accendono e Morfeo, offeso, se ne va a ramengo portandosi via il sonno.

Ma il paziente è paziente, lo dice la parola stessa quindi, ci si arma di Santa Pazienza (protettrice dei malati) e si spera che nella stanza vicina non stiano succedendo cose troppo gravi.

A questo punto,il gestore dei sonno ospedalieri, decide di concederti l'onore di un sereno sonno ristoratore, ma qualcosa non quadra...


Le luci si accendono, cambia il turno e comincia la rumba del mattino...sono appena scoccate le 6.00


I ritmi frenetici di medici, infermieri e inservienti non ingannino il paziente: per loro il tempo vola, ma per colui che resta sdraiato no....

Dopo circa ventiquattro ore ospedaliere (due ore nel tempo reale) finalmente arriva la colazione, ma tu non puoi farla perchè quella mattina hai il prelievo o l'intervento.

"Poco male", pensa l'ignaro malato, mi rifarò con il pranzo che,

puntualmente, arriva circa 48 ore (sempre secondo il tempo ospedaliero) dopo.

Il "rancio" è strano e non abbondante, ma se le inservienti vi chiedono se ne avete abbastanza, non provatevi a dire "doppia razione per favore". Due sono i motivi, il primo è perchè con una sadica risata, vi diranno che quella è la "quota" prevista dalla dieta che il primario ha deciso per voi, il secondo motivo invece è piu' serio: il cibo dell'ospedale è dotato di vita propria.

I sapori sono tutti simili: è risaputo, il pollo sa di pasta al tonno, la pasta al tonno sa di patate, le patate sanno di mela cotta e la mela cotta sa di mela cotta... nulla saprà mai di pollo.  Il cibo, una volta entrato nell'esofago, prende vita ed inizia a correre da tutte le parti fuorchè nello stomaco. Tutto viene digerito istantaneamente.

In pratica, terminato il mangiare, nulla resta nella sacca digestiva lasciando nel paziente un infinito senso di vuoto.

Chi desiderasse provare la sensazione di come funziona un "buco nero", è invitato a provare a mangiare alle mense ospedaliere.


Il pomeriggio rallenta ulteriormente la sua corsa, fuori gli infermieri corrono, ma sul televisore in dotazione alla stanza, anche Federica Panicucci o  Alda D'Eusanio sembrano parlare con maggiore lentezza.

Cosi il paziente decide di leggere e/o dedicarsi alle parole crociate.

In due ore (se ospedaliere o reali decidetelo voi) iniziate e terminate un romanzo giallo, un altro libro, un intera avventura di Tex Willer e buona parte della settimana enigmistica.

Certi di essere ormai giunti all'ora del tramonto (che non vedrete causa nebbia), guardate fiduciosi l'orologio e vi accorgete che sono solo le 16 e 30.


Una passeggiata allieterà l'attesa e cosi, ci si alza da letto e si

cammina verso l'uscita dal reparto, ma i medici sono "in visita" e quindi non si può uscire. Dopo qualche ora (sempre ospedaliera si intende) il medico arriva e annuncia con voce tonante:  "Digiuno dalla mezzanotte" e sparisce all'orrizzonte.

Lo guardate mentre si allontana e una dissolvenza cinematografica lo fa sparire in pochi secondi.


"Un sonnellino prima di cena, ecco cosa farò!"

Personalmente ho anche provato a contare le pecore, ma il mio vicino di letto mi ha chiesto di smettere perchè allergico alla lana e nella stanza, ormai, c'erano centinaia di ovini belanti... per fortuna le infermiere non si sono accorte di nulla.


Come riesco a chiudere gli occhi, entra l'inserviente che con voce trionfante (credo che "Voce Tonante" sia il suo nome indiano) urla: "pronta la cena, buon appetito!"


Guardo l'ora, ma credo di leggere male, in fondo sono mezzo addormentato. Mi "sfrego" un po' gli occhi, riguardo l'ora... sono le 17 e 56.

Un commento mi sfugge: - Caspita, mangio con le "galline"- il mio vicino però mi chiede di evitare animali piumati perchè allergico al pollame e ai suoi derivati.

La cena, che ha le stesse caratteristiche del pranzo e cioè cibo dotato di vita propria e digerito da qualche altro paziente, termina alle 18 e 15 ora locale.

Il paziente (io) è tentato di leccare anche il piatto e di provare se almeno la plastica ospedaliera è commestibile.. il cibo "sparisce" dallo stomaco alle 18 e 16 esatte.


Lentamente il sole tramonta, ma solo in un'altra realtà, ma voi

naturalmente non potrete vederlo perchè la nebbia avvolge ancora l'ospedale.

Finalmente arrivano le 21, le luci si spengono ed inizia il turno

notte... pensate di aver ragiunto il vostro obbiettivo, ma non è così... se pensate che domani sarà più facile trascorrere le ore, vi state sbagliando: da questo momento, se possibile, il tempo trascorre ancora più lentamente.

Guardo fuori dalla stanza; gli infermieri continuano a correre per i corridoi, fuori la vita continua la sua normale corsa, ma dentro la stanza il tempo è fermo o meglio, scorre lento.

Come per incanto riappare quel motivetto: "la notte è piccola per noi troppo piccolina", ma questa storia l'avete gia sentita...


© 2003-rielaborazione dicembre 2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi


per l'immagine © aventi diritto

martedì 12 dicembre 2006

Sensibilità di serpente

Sarò breve...  sfuggo ai doveri domesticoquotidioani giusto per proporvi una vignettina che parla della storica e tipica sensibilità maschile. Noi maschietti siamo esperti in sensibilità...o no?


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Arthur Serpis © 1995-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

mercoledì 6 dicembre 2006

Serp Trek: Arrivare la dove nessun serpente è mai giunto prima

Buongiorno a tutti: allora, innanzitutto vi comunico che sul blog di poverazzo editore troverete nuove collane di libri che soddisferanno certamente la vostra fame di lettura... cliccate qui per vedere.


Detto questo veniamo a noi e passiamo alla nuova puntata di Serp Trek, continuano i viaggi della nave stellare Serpentrise e del suo equipaggio, il loro compito è quello di esplorare nuovi e strani mondi ed arrivare la dove nessun serpente è mai giunto prima e ricordatevi che presto ogni resistenza potrebbe essere inutile e i nostri eroi potrebbero essere assimilati... Buona lettura


Attenzione: per vedere la vignetta in formato originale (sicuramente più leggibile e visibile) cliccare sul disegno oppure QUI!



Arthur Serpis - Serp Trek © 1997 - 2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

martedì 5 dicembre 2006

La musica si spoglia ancora

Dopo Musica Nuda e Musica nuda 2 il processo di denudamento musicale continua e così Petra Magoni e Ferruccio Spinetti tornano nei negozi con un nuovo disco: Musica Nuda: Quam Dilecta.


Un disco non facile e sicuramente fuori dai canoni del mercato. Petra e Ferruccio questa volta spogliano musica sacra interpretando brani di Brahms, Bach, Mozart ma dedicandosi anche brani di loro composizione. Un disco maturo, di rara bellezza e qualità. Le doti vocali di Petra Magoni sono notevoli e degne di lode così come l'arte di Ferruccio Spinetti nel suonare il contrabbasso. Nel disco si respira aria di amore per la musica, per l'arte e per la vita insomma: undici Brani di notevole intensità da ascoltare assolutamente


.



 


PETRA MAGONI E FERRUCCIO SPINETTI


QUAM DILECTA


© 2006 NUN/RADIOFANDANGO DISTRIBUZIONE EDEL

Picco di Ascolti...

Messaggio Promozionale


Occorre far fare un picco di ascolti e conto su di voi... quindi cliccate QUI e poche storie  Forza Siore e Siori, venghino venghino che da Alister si trova robba buona, foto Osè (maialesse con poppe al vento) e curiosità di ogni ordine e tipo... E ricordate: se la vita è un sogno Alister ci aiuta a vivere meglio. Poi gia che ci siete se volete anche fare un salto da "Poverazzo editore" mica ci offendiamo


Tarlo

domenica 3 dicembre 2006

Gelosia terzo, e forse ultimo, atto

Affrontiamo ora il terzo e ultimo atto della gelosia di Arthur Serpis.


Riassunto delle puntate precedenti:


Il serpentaccio, geloso come pochi, si trasforma dapprima in un classico siciliano dei secoli passati con tanto di lupara, baffi e coppola... poi in preda ad un attacco acuto di "terribil sospetto" nei confronti dell'amata, transmuta in un vero e proprio Otello assumendone toni e colore delle scaglie. In preda alla disperazione l'amata accompagna Serpis/Otello nell'antro della strega con la segreta speranza di potergli far ritrovare le sue normali fattezze serpentistiche... riuscirà l'esperta dell'occulto a riportare Arthur alla normalità? Beh per saperlo basta guardare qui sotto.


Buona lettura.


Attenzione: per vedere la vignetta in formato originale (sicuramente più leggibile e visibile) cliccare sul disegno oppure  QUI



Arthur Serpis © 1997-2006 by Daniele "tarlo" Tarlazzi

Diario di viaggio "il romanzo"

Diario di viaggio: capitolo 1 Giorno prima della partenza. Avere avuto una moglie di un certo tipo, avrebbe dovuto condizionare la vi...