C’è chi pratica palestra, chi corre, chi va in bicicletta, chi nuota...
Io? Ah beh io...
Faccio le pulizie.
Circa tre ore almeno due volte alla settimana.
Pratico la tecnica della “pulizia estrema” quella dove uso la forza contro sporco e batteri.
Brandisco l’aspirapolvere a caccia di peli canini, maneggio la vaporella come fosse una spada laser e con impeto combatto contro il lato oscuro dei germi.
Distruggo le casette di calcare costruite dai microorganismi del water con la forza del cif.
Faccio brillare l’inox della cucina come se a brillare fosse un candelotto di dinamite.
E sudo, sudo come un mantice.
Un bufalo in calore suda e fatica meno: ne sono più che certo.
Poi, sfiancato e distrutto dalla fatica, riponi gli attrezzi e i prodotti, ti giri e... pare che nulla sia stato fatto. Ritrovi allegri pelosi zampettare sul pavimento ancora umido, una folata di vento ti porta dentro la sabbia del deserto è così via.
Ma non abbandono la lotta, lo sporco non mi avrà e io riuscirò a portare il pulito laddove anche le polveri più ostinate resistono...
Se, vista la mia foga, non mi viene un infarto prima naturalmente.
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