Ieri, Alessia (una mia amica), che non so se mi considera saggio o pazzo da legare, mi ha chiesto una riflessione sul karma e siccome l'argomento è interessante, condividerò con voi il mio pensiero.
Riflettere sulla parola karma è difficile quando non si ha a disposizione nemmeno uno specchio.
Poi, riflessa, la parola karma diventa amrak che trovo assolutamente insensata.
Scherzi a parte guardo la parola e vedo che, se togli la "k", karma si trasforma in "arma" e questo potrebbe avere un significato intrinseco.
Sconsiglio quindi di esigere scuse davanti ad un kArma, potrebbe sparare.
Anagrammando poi, karma diviene marka e qui si entra nella sfera dei gusti personali perché non so quale sia le vostra marka preferita.
In realtà vorrei dare una saggia riflessione sul karma, ma non è che anch'io ci vada molto d'accordo.
Per fortuna, invece, vado d'accordo con voi, adorati seguaci, e se è vero che l'unione fa la forza, potremmo tentare di aggredire i nostri karma e costringerli davvero a farci le loro scuse.
Certo questo ci costerà caro e probabilmente, nella prossima vita, ci faranno notare che prendersela con il karma (o con chi ne fa le veci) porta guai e, la punizione, potrebbe proprio essere quella di obbligarci a tornare sulla terra sotto forma di zanzare. Insomma: forse meglio far buon viso a cattivo gioco perché, in fondo, temo che il karma sia parte integrante del nostro essere. Non possiamo farne a meno perché esso non esiste senza di noi ed è solo il frutto di ciò che siamo, siamo stati e saremo.
Per l'immagine © Aventi diritto
Il testo è di proprietà dell'autore ne è vietata la riproduzione senza esplicita autorizzazione
Nessun commento:
Posta un commento