lunedì 10 luglio 2017

Nottate televisive

La notte televisiva ci prepara a sopravvivere al peggio: ci insegna, ad esempio, come comportarci se vogliamo esportare sugna in Australia, o ci propone salvataggi improbabili nei pronto soccorso americani, ma soprattutto ci informa sul come sopravvivere, per intere settimane, in una foresta piena di pericoli, senza cibo, acqua e vestiti.
Si perché il viaggiatore estremo, non capisco perché, ama farsi gettare in una selva oscura come  mamma lo ha fatto, ovvero nudo nato e senza coltelli o attrezzi che possano aiutarlo in mezzo ai pericoli delle tundre.
Premesso che non sopravviverei nemmeno due minuti in una di quelle lande sperdute nemmeno se mi lasciassero in giacca e cravatta e armato di forchetta e coltello, mi chiedo: a chi giova vedere uno nudo come un verme che si nutre di bacche, radici o (nei casi peggiori) di lucertole o insetti?
Io credo si tratti di operazioni di marketing perché ogni volta che vedo sti poveri estremisti della sopravvivenza, mi convinco sempre più che per le mie vacanze mi farò ospitare in resort a cinque stelle. 
Si perché sono certo che sia più saggio far colazione con caffè e brioches piuttosto che con un riccio o una lucertola arrostita. 
Insomma: i protagonisti di "Nudi e crudi" o Ed Stafford, specialista e interprete di trasmissioni sulla estrema sopravvivenza, saranno anche "duri a morire", ma sono convinto di sopravvivere più a lungo io in mezzo alle comodità.


Per l'immagine © Aventi diritto
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