Allora, prima di partire con il racconto la "solita piccola premessa".... Questo racconto risale al 1994, anche questo nato per un piccolo concorso e poi dimenticato in un cassetto. Questi racconti sono frutto di fantasia e ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale.
Tarlo
L'angelo Angelo
Angelo, era un angelo che di mestiere faceva il custode, anzi, faceva l’angelo custode: un mestiere difficile, pieno di responsabilità che, da circa trecento anni, svolgeva senza né infamia né lode; in poche parole per anni aveva svolto un lavoro, se così si può dire, di routine.
Da qualche tempo però le cose erano cambiate: il capo dei servizi di custodia gli aveva affidato un incarico pieno di difficoltà: si trattava del suo primo incarico di sesso femminile.
La giovane mortale aveva capelli lunghi e neri, occhi scuri ed era di una bellezza inimmaginabile e questo sconvolse non poco la... “vita” di Angelo.
Anna era stata il “cruccio” di molti angeli, mai aveva voluto dare ascolto a ciò che essi suggerivano e nessuno ormai intendeva “custodire quell’anima incosciente”.
Forse non tutti sanno che i nostri “custodi alati” hanno residenza all’interno della nostra testa (e non nel cuore come spesso si pensa) ed è per questo che di tanto in tanto una voce sale dal nostro interno consigliando cose contrarie a quello che il nostro muscolo pulsante ci suggerisce.
Bisogna anche dire che spesso gli esseri umani ascoltano più il cuore che la testa e questo, sovente, porta ad errori a volte “irreparabili”, proprio ciò che stava accadendo ad Anna.
Quante volte aveva gettato la sua vita al vento con decisioni affrettate, anche in amore!
Angelo “entrò” nel suo nuovo incaricò e iniziò un approfondito studio degli incartamenti lasciati in precedenza dai suoi colleghi.
Si rese conto immediatamente delle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare, ma quella ragazza andava protetta in ogni modo e lui avrebbe tentato di adempiere ai suoi doveri fino in fondo.
Inoltre quella ragazza, aveva creato in lui un’emozione mai provata prima: era come se all’interno di quel suo corpo alato qualche cosa avesse iniziato a pulsare.
Purtroppo il compito si rivelò ancora più complesso e Angelo, posto davanti al suo primo fallimento di “custode”, cadde in una profonda depressione; fece le valige e volò via dalla testa di quella “scapestrata”.
Passarono alcuni giorni ed Anna non si sentiva tranquilla: nella sua vita aveva sempre sentito delle “voci” all’interno della sua testa; voci che le avevano sempre consigliato (con toni più o meno risoluti) cosa fare di questa o di quella cosa.
Vero era che lei non accettava imposizioni e che aveva sempre preferito seguire l’istinto.
Nell’inconscio si era anche resa conto che ultimamente le cose erano cambiate: le voci della ragione, abitanti dentro la sua testa, da tempo si erano fatte più dolci: non erano più imposizioni, ma teneri consigli.
Poi, di punto in bianco, non aveva più sentito né i suggerimenti, né quelle dolci parole di conforto che spesso (senza darlo a vedere) le avevano reso più sopportabile la vita.
In quei giorni le era successo veramente di tutto: aveva perso il lavoro, era stata scippata e aveva scoperto le continue infedeltà del suo ragazzo che, messo di fronte ad una scelta, aveva preferito “cambiare strada”.
Non le era rimasto che il conforto e i consigli delle voci, ma il silenzio all’interno della sua testa le aveva fatto una grande paura.
Per la prima volta Anna era sola, abbandonata da tutti, ma soprattutto abbandonata da se stessa.
***
Triste e sconsolato Angelo entrò al “bar paradiso”, ordinò una bevanda alcolica e, sorseggiandola, iniziò a pensare a cosa poteva avere sbagliato: non gli riuscì, il suo operato era stato perfetto.
Allora perché prendersela in quel modo?
In fondo era nel suo diritto rinunciare all’incarico!
Ordinò una seconda consumazione, bevve d’un fiato il liquore ed alcune lacrime iniziarono a scendere dal suo viso: si sentiva....solo : aveva abbandonato Anna nel momento più difficile della sua vita, ma lei se l’era voluto; non lo aveva mai ascoltato!
Si chiese cosa poteva fare.
“Non eri pronto per questo incarico”- Tuonò una voce alle spalle di Angelo.
“Hai perso la serenità e la chiarezza di idee che un custode della tua categoria deve avere!
Diavolo, posso sapere che cosa ti sta succedendo?”
L’uomo che aveva parlato si era seduto vicino ad Angelo che ormai piangeva a dirotto sul tavolo del bar.
Si trattava di un uomo elegante, con una grande barba e lunghi baffi bianchi; sulle sue spalle un paio di grosse e piumate ali e il suo aspetto era di una persona molto comprensiva.
Angelo riconobbe nell’uomo il capo della “sezione Custodi”.
Quell’uomo gli aveva sempre dato una certa soggezione, ma in quel momento era l’ unica persona che avrebbe potuto capirlo ed aiutarlo a risolvere quel “problema” e per questo decise di aprire il suo cuore, confidandosi come mai aveva fatto in vita sua.
L’uomo con la barba ascoltò attentamente il racconto dell’angelo custode e al termine affermò:
“Altro che perdere chiarezza e serenità, tu ragazzo mio ti sei innamorato, hai perso la testa per quella pazza e questo non è accettabile nel nostro ordinamento!
Grazie al cielo hai rinunciato all’incarico, ma nelle tue condizioni non sei certo in grado di proseguire il tuo lavoro.”
“Cosa mi succederà allora?”- si domandò Angelo.
“Credo di poter risolvere il tuo problema” - affermò l’uomo dalla grande barba.
***
L’ombrosa solitudine di Anna e la forte pioggia battente avevano reso quella giornata ancora più uggiosa.
Anna mescolava le sue lacrime all’acqua piovana, certa che ormai niente e nessuno avrebbe potuto aiutarla a superare quella crisi.
Poi, una voce nota le aprì il cuore:
“Mi sei mancata !”
“Anche tu, sapessi quante volte ho sperato di sentire una tua parola, credevo mi avessi abbandonata !”
Angelo si avvicinò, abbracciando Anna aprì le ali e, insieme, volarono verso la loro nuova vita, mentre dall’alto, l’uomo con la grande barba bianca sorrideva felice per quella soluzione.
Fu così che volgendo lo sguardo stupita, Anna vide per la prima volta un angelo che si chiamava Angelo e che , ormai, non faceva più il custode.
L’ ANGELO ANGELO © 1994 by Daniele "tarlo" Tarlazzi
ma scusa non vale non vale così!!!
RispondiEliminaecco mi hai commosso tantissimo!!
bello molto bellissssimo io credo negli angeli io ho il mio si chiama Milo!!
Daniele Tarlo Tarlazzi....
grazie!!
un bacio grande accetalo senza discutere oggi!
moica
eccomi qua. Unisco questo tuo post al primo racconto... Anche la ragazza potrebbe essere un angelo custode no??? Ogni tanto vorrei avere un paio di occhiali che mi permettesse di cancellare gli esseri umani e mi facesse vedere gli angeli, le anime... il mondo parallelo, insomma. Chissà quanto lavoro hanno da fare...
RispondiElimina@Monica: Accetto volentieri e senza discutere il bacio ma ho anche una domanda: come fai a sapere il nome del tuo angelo?
RispondiElimina@Grigietta: Certamente. Si dice in giro che gli angeli non abbiano sesso per cui...è probabile che sia proprio così. Riguardo a "occhi" (o occhiali) che guardino nel mondo parallelo... beh io avrei paura di guardarci dentro.
Tarlo
Lo so perchè ...(non diventare triste ora) è mio fratello Milo prima che se ne adasse mi ha avvertito che sarebbe stato lui il mio angelo mi ha amato e mi ama come nessuno!
RispondiEliminasono contenta che tu me lo abbia chiesto
grazie Daniele!
2 mega super baci
monica
Io ho un angelo rapinatore... è un angelo "in custodia".
RispondiEliminaBaci!!!!!
Aspettiamo il rifacimento di Brad Silberling
RispondiEliminaBuona giornata!
RispondiEliminati guardo con lo sguardo angelico e ti lascio un sorrisone:))))
monica
@Monica: :-) un abbraccio angelico allora e un sorriso.
RispondiElimina@Pralina: In custodia o meno sempre angelo è! giusto? :-)
@Cody; scusa la mia ignoranza stellare ma non conosco Brad Siberling in compenso però conosco Brad Barron della Bonelli... è lo stesso?
@Monica: Buona giornata anche a te :-)
Un saluto al volo!
RispondiElimina@ Tarlo: Il regista di "La citta' degli angeli", rifacimento amerigano con Meg Ryan di "Il cielo sopra Berlino"
RispondiEliminamiiii....quanti baci! :)
RispondiEliminaA.
@Grakula: Grazie per essere passato. :-)
RispondiElimina@Cody:Ah, ora ho presente era quel film dove Nicolas Cage aveva la faccia da pesce lesso?
@A. Quanti baci? Tanti baci? sempre meglio averne no? :-D
Tarlo
Anche questo racconto è delicato e bello!
RispondiEliminaA proposito di "Creature Celesti", ti suggerisco di inserire tra i preferiti il Blog appena nato:
http://jezael.splinder.com
Io lo trovo interessante.
Ciao
Marilù