mercoledì 20 luglio 2005

Venezia

Certo che quando guccini cantava Venezia, diceva cose giuste e vere, ma
Guccini (si sa) è un uomo che vede lontano.
Il testo di "Venezia" è molto triste perchè racconta una storia di dolore,
ma non sono qui per fare un analisi al testo, ma per prendere spunto e
chiacchierare della mia brevissima gita.
Questo quello che scriveva Guccini:

"la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi,
Venezia la vende ai turisti <cut>
la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra <cut>
mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio.
Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare
però non ti puoi ritrovare con l'acqua alla gola e un dolore a livello
del mare"

Ed effettivamente è così... tutto è in vendita a Venezia:
Dal parcheggio (18 euro per 24 ore non frazionabili)
al Vaporetto (7 euro a cranio per un andata e ritorno "Tronchetto-Piazza
S.Marco), spese quanto meno "obbligatorie" se non si vuole arrivare in
piazza a piedi.
Venezia è anche un obbligo morale di assaggiare un "Bellini" (20 euro al
tavolino) e d'obbligo è anche una gita a Murano, Burano e Torcello (18 euro
andata e ritorno con visita "guidata").
Per visita "guidata" si intende la classica visita alla fabbrica di "vetri
soffiati" e alla classica visita ad un negozio di pizzi e merletti dove una
vecchia signora (messa vergognosamente in mostra come se fosse un essere in
via di estinzione) ricama per turisti che non sanno distinguere un dritto,
un rovescio (non in senso tennistico naturalmente) o un punto croce.
Per visita "guidata" si intendono 25-30 minuti scarsi di permanenza sulle
tre splendide isole del veneziano... tre isole che se si volessero visitare
sul serio, probabilmente non basterebbe una giornata intera.
Venezia è anche 5 euro un caffè e due euro una bottiglietta d'acqua, ma si
sa... la laguna ha i suoi costi.
Ma Venezia è anche qualcosa di triste, si sente nell'aria e lo si vede
anche nei tanti ubriachi urlanti che viaggiano per le calli.
Venezia è strana, romanticamente e splendidamente malata, malinconicamente
costosa e straripante di mille odori sgradevolmente affascinanti, con
turisti (spesso) maleducati che gettano rifiuti per strada o in Canal
Grande, irrispettosi della maestà artistica di questa laguna, ma ci si
torna sempre e comunque ed ogni volta è possibile scoprire "nuovi" angoli e
"nuove" meraviglie artistiche mai notate prima (forse per la stanchezza).
Venezia è uno splendore all'imbrunire, diviene magica quando i "baracchini
di suovenir" chiudono i battenti e i turisti tornano verso gli alberghi
stanchi e spossati dalla lunga giornata.
Un tramonto a Venezia è qualcosa di indimenticabile che "ripaga" di ogni
fatica e delle "stonature" che a volte questa città offre... Poi si torna a
casa, più ricchi dentro e più "poveri" fuori, ma con la consapevolezza che
comunque ci si tornerà ancora...e ancora...e ancora.


3 commenti:

  1. Io adoro la Venezia non turistica. E ce n'è molta più di quanto non immagini, caro Tarlo! ;-) (Da giovane ho studiato a Venezia per un anno e mezzo, e la conosco piuttosto bene, anche se ora sono un po' arrugginito)

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  2. ciao,scusa il disturbo vorrei tanto andare a venezia anche io...m hanno detto che esiste una chiesa dve e possibile depositare delle firme tra due fidanzati....chiaramente sara un gioco ne sai qualcosa??'attendo una risp...se t va.....sto esaurendo per cercarla.....

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  3. @Utente Anonimo: Mi spiace questa cosa è nuova anche per me... non ne sapevo nulla davvero. Comunque chiesa o non chiesa dove depositare le firme dei fidanzati, Venezia è meravigliosamente romantica e da vedere.

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