domenica 6 agosto 2017

I racconti della spiaggia parte prima

Ho sicuramente preso qualcosa  da mio nonno... si perché mi ritrovo a fare le stesse identiche cose che faceva lui, magari in modo diverso, ma le faccio.
Ma permettetemi di spiegare meglio: mio nonno, in spiaggia, apriva il giornale e iniziava a leggere, poi chissà per quale oscuro motivo, il quotidiano,  restava misteriosamente aperto alla stessa pagina, per ore e ore. 
Lo sguardo, nascosto da potentissimi occhiali da sole pareva  rivolto ad interessanti articoli di politica estera,  ma la realtà era un altra: dietro a quegli oscuri occhiali da sole, c'era uno sguardo vivissimo da grande osservatore... di bellezze al bagno. Fermo, immobile: non un muscolo che si muoveva, ma se guardavi tra la lente scura e le stanghette, il movimento degli occhi era attivissimo ed era uno sguardo compiaciuto da ogni singola "curva" femminile. 
Il giornale era solo una  maschera per nascondersi dagli strali di una nonna forse un po' gelosa. 
A differenza di mio nonno, io ho la possibilità, grazie ad una consorte permissiva e poco gelosa, di posare l'occhio là dove, ad altri uomini, non è concesso. 
In fondo si osserva non per libido o sordidi desideri, ma perché l'occhio è ladro e la curiosità, almeno in spiaggia, è maschia.



Per l'immagine © Aventi diritto
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